La Musicoterapia...
una storia che viene da lontano

La storia della Musicoterapia viene da molto lontano nel tempo.
Per quanto nel mondo occidentale si sia incominciato a rende istituzionale tale scienza da qualche secolo, attraverso testimonianze, pubblicazioni e diffusioni di ricerche specializzate, nonché interesse dal mondo della medicina, dobbiamo spingere ancora più indietro nel tempo la nostra ricerca, fino ad arrivare al momento in cui la musica non era per nulla un’arte performativa tesa al solo intrattenimento, ma veniva praticata principalmente a supporto dei riti sacri e per la salute dell’essere umano.
Sin dalle culture indiana, persiana, cinese, egiziana, greco-romana ad oggi, disponiamo di una documentazione a supporto di tutto ciò che riguarda la nostra ricerca attuale.
Il termine Musicoterapia, che giunge a noi dal mondo greco, assembla in queste due parole due concetti fondamentali: la parola Musikè con cui s’intende tutto ciò che è legato alla rappresentazione dell’uomo in parola, suono e movimento e con quello di Therapeia, tutto ciò che è legato all’assistenza e al benessere dell'essere umano.
Platone, Aristotele, Pitagora e tantissime altre individualità determinanti per la storia dell’umanità, hanno sempre messo al centro la potenzialità della musica come caduceo di conquista, da una parte, per una serenità del corpo e dell’anima, dall’altra come mezzo per conoscere le grandi leggi dell’universo.
Il suono, attraverso un'attitudine terapeutica può ristabilire il collegamento tra uomo e cosmo, tra cielo e terra.
La Musicoterapia Antroposofica
quando nasce, scopi e obbiettivi
La Musicoterapia Antroposofica nasce e si sviluppa intorno agli anni '30 del secolo scorso, in Svizzera, sui principi introdotti da Rudolf Steiner e dalla dott.ssa Ita Wegman, pionieri della medicina Antroposofica, come integrazione e supporto alla medicina istituzionale.
Tale disciplina si concentra su di una visione più allargata e completa dell’essere umano e attraverso una lettura più ampia che abbraccia, non solo la sfera fisica, ma anche quella animico-spirituale, dove la vita psichica, di sentimento, di forza vitale e di funzionalità sono messe al centro nella lettura della biografia di ciascun individuo.
Lo scopo di questa disciplina è quello di stimolare le forze di autoguarigione già insite nell’uomo ed è indicata per qualsiasi stagione della vita, problematica fisica, crisi esistenziale o anche solo per un percorso di salutogenesi, che in piena volontà la persona vuole intraprendere per il suo benessere. L’individuo coinvolto nei processi musicoterapeutici si trova a ristabilire un contatto con sé stesso, abbracciando il proprio stato di salute e la propria storia biografica.
Vengono distinti, nel modus operandi di tale arte, due modalità di approccio: il trattamento musicoterapeutico attivo e quello recettivo. Quest’ultimo è indirizzato a coloro che si trovano in particolari condizioni di impossibilità di deambulazione o in condizioni di incapacità motoria, quali: incidenti, handicap, paralisi, Parkinson, stato di coma, stadi di fine vita o altre situazioni analoghe. Tale disciplina viene attuata sia per gruppi di persone sia in incontri individuali.
Gli effetti tranquillizzanti, stimolanti, rasserenanti, armonizzanti e strutturanti della musica applicata nella terapia, conferiscono, attraverso dei musicamenti mirati, a risanare le dissonanze e gli squilibri che hanno minacciato l’armonia dell’individuo, stimolando le forze di auto-risanamento già insite in lui.


Fondamentale è per il Musicoterapeuta Antroposofico, instaurare un rapporto diretto e costante con l’equipe medica e con i sanitari, offrendo loro un supporto accompagnatorio. Il Musicoterapeuta durante i suoi anni di studi viene formato, in un lungo percorso, da medici e terapeuti competenti e certificati.
Ogni musicoterapia è adattata individualmente, anche se in gruppo, in base all’età, alla costituzione, alla stagione della vita in cui il cliente si trova, al sesso, all’ambiente sociale, ai disturbi e alle circostanze.
Intorno al 1920 un medico di nome Dottor Karl König, che lavorava presso l'istituto clinico terapeutico di Ita Wegman ad Arlesheim (CH), si dedicò per primo all'effetto terapeutico della musica e fu il primo e vero pioniere.
Lo affiancano nelle sue ricerche il Dottor Hans Heinrich Engel, altra figura antesignana della Musicoterapia Antroposofica e il musicologo Hermann Pfrogner.
Grazie alle loro ricerche ed alla loro amorevole passione, si determinarono le basi per la prima formazione di Musicoterapia in Svizzera.
Queste tre personalità intorno al 1960 crearono un gruppo di studio internazionale che includeva figure di medici, insegnanti di medicina, musicisti e personalità come quelle di Maria Shüppel, Anny Von Lange e di Johanna Spalinger.




